Da oltre quarant’anni, la Staley-Wise Gallery vanta il primato storico (o, per meglio dire, pionieristico) per l’allestimento di una mostra dedicata alla fotografia di moda in uno spazio espositivo a New York. Durante gli anni, gli artisti “in house” sono stati diversi, da Richard Avedon e David La Chapelle a Helmut Newton, Cecil Beaton, Patrick Demarchelier e Steven Klein. Oggi, la co-fondatrice Etheleen Staley ha aperto ad Artribune le porte della galleria per una chiacchierata immersiva.
Intervista a Etheleen Staley della Staley-Wise Gallery
Nel 1981, lei e Takouhy Wise avete aperto la Galleria Staley-Wise con una mostra dedicata alle fotografie di Horst P. Horst.
Io e il mio compagno abbiamo da sempre lavorato nella moda; sono stata una stylist per molto tempo. Un amico fotografo alle prese con l’acquisizione di un loft a Soho ci ha proposto di farlo diventare una galleria fotografica, e mi sono detta “perché no?”. Ho parlato con Taki Wise, il partner con cui lavoravo nella pubblicità, e l’abbiamo fatto stilando una lista di fotografi che non si erano mai considerati degni di esporre in una galleria d’arte, bensì si ritenevano fotografi di ambito commerciale. Bisognava assolutamente convincerli che non fosse così!
E poi?
All’inizio siamo stati molto fortunati perché abbiamo avuto una recensione in prima pagina sul NY Times, nella sezione dedicata all’arte. Precorrere i tempi fa tanto, nessuno aveva mai decantato le fotografie di moda prima di allora, e tutti si concentravano sui reportage e sulla fotografia paesaggistica. A seguire, in tanti hanno esplorato questa forma d’espressione visiva.
È divenuta subito uno dei più importanti punti di riferimento mondiali della fotografia di moda, ma come viene promossa l’attività quotidiana della galleria?
Non abbiamo mai fatto pubbliche relazioni, raramente abbiamo investito nella pubblicità. Per ogni mostra, abbiamo sempre spedito inviti cartacei ai quali sono seguiti i comunicati stampa per le testate giornalistiche. Siamo frutto del passaparola. Il business è cambiato rispetto agli esordi.
Come?
Ora tutto si muove online. All’inizio i nostri clienti erano di New York, invece adesso provengono dalla Nuova Zelanda e da Singapore. Non abbiamo mai avuto un reclamo, tutti sono soddisfatti anche della vendita online.
Staley-Wise Gallery e la fotografia di moda (ma non solo)
Da voi non c’è solo moda, ma anche ritratti di personaggi noti. Ogni immagine selezionata da Staley-Wise racconta qualcosa del soggetto, pur essendo lontana dal ritratto tradizionale. Cosa proponete ai vostri collezionisti?
Naturalmente i ritratti di Richard Avedon, ma possiamo praticamente realizzare il desiderio fotografico di ogni cliente.
Invece le giovani generazioni sono ancora affascinate dal collezionismo di fotografia di moda?
Ora intratteniamo rapporti con i figli dei nostri clienti. Non abbiamo molti giovani collezionisti perché alcune fotografie sono molto costose, ma abbiamo un grande giro d’affari. Dal 2023 non ci occupiamo solo di moda, curiamo anche ritratti, paesaggi e still life: l’unica prerogativa delle opere presenti in galleria è sempre lo stile.
E dove possiamo trovarvi nei prossimi mesi tra grandi fiere e mostre?
Saremo presenti in molte fiere e naturalmente a Paris Photo; una delle prossime sarà la Photo Fairs di New York. In questi giorni siamo molto impegnati e attenti per garantire la nostra partecipazione nel miglior modo possibile.
Alessia Caliendo