I territori incontaminati dell’Ovest, negli Stati Uniti, che accolgono le tribù dei nativi americani, sono in pericolo. Come testimonia il nuovo progetto fotografico di Priscilla Rattazzi, in mostra a New York, che attraverso il suo lavoro contesta la decisione di Trump di espropriare due milioni di acri di territorio protetto nello Utah
Ci sono viaggi che aiutano a comprendere, non solo l’altro e le culture diverse dalla nostra, ma che inducono a riflessioni più ampie, innescando itinerari “interiori”. Strade che conducono su altre strade, assolutamente inaspettate. Il viaggio che la fotografa Priscilla Rattazzi ha compiuto nello Utah meridionale dieci anni fa, è stato l’inizio di un percorso artistico animato da una sentita empatia nei confronti dei territori del Grand Staircase-Escalante e del Lake Powell. Tutto è cominciato con una vacanza insieme ai figli, Andrea, Maximilian e Sasha, presso l’Amangiri, il celebre Aman resort di Canyon Point. Ma il legame con quelle terre straordinarie comincia anni prima, quando attraversa in lungo e in largo il Grand Canyon, la Monument Valley, dalla California on the road fino al New Mexico. «L’American West ha sempre rappresentato qualcosa di speciale per me, gli spazi enormi, i cieli infiniti, il vuoto». Alla fine del 2017, a seguito dell’annuncio di Trump di voler espropriare circa due milioni di acri di territorio protetto nello Utahper l'estrazione di risorse minerarie, l’artista sente la necessità di tornare a documentare la bellezza assoluta della regione.
Quasi 1.000.000 di acri sarebbero stati rimossi dal Grand Staircase-Escalante, l’area dichiarata monumento nazionale negli Stati Uniti dal presidente Bill Clinton nel 1996. Il lavoro si è focalizzato sugli hoodoos, le spettacolari colonne di roccia scolpite dal tempo, che costellano il deserto. La mostra Hoodooland, inaugurata il 17 settembre alla Staley-Wise Gallery di New York, dove resterà fino al 7 novembre, è il risultato di questo progetto artistico, pensato proprio per porre l’attenzione sull’imminente catastrofe che potrebbe compiersi.
La decisione di Trump è fortemente contestata da potenti organizzazioni ambientaliste, e la questione potrebbe arrivare alla corte suprema degli Stati Uniti «si sostiene l'idea che un presidente non ha il potere di distruggere un monumento nazionale» spiega l’artista, «ha solo il potere di crearlo. E a essere oltraggiato non è solamente il patrimonio naturale e storico, ma anche la vita dei nativi americani, tribù come i Dinè, gli Ute, e ancora, i Paiute, i Shoshone, i Goshute che abitano quei territori da sempre».
Dopo essersi dedicata per anni alla moda e ai ritratti, con Hoodoland, la fotografa – ultima figlia di Susanna e nipote di Giovanni Agnelli – nata a Roma e residente negli Usa dal 1974, si focalizza sulla natura e lo fa prediligendo come sempre il bianco e il nero. In un certo senso, si può parlare di portraits anche questa volta. Attraverso i suoi scatti, gli hoodoos, sembrano svelare qualcosa di umano e voler mostrare la propria indignazione per quello che sta accadendo. «Gli hoodoos sono esseri bellissimi, sembrano magici» , aggiunge la fotografa.
- Laura Taccari